Sono da poco passate le 21,00 quando si spengono le luci di questo splendido teatro e con una simpatica corsa fa il suo ingresso sul palco Giovanni Allevi, accolto da un caloroso applauso. Allevi saluta timidamente e ringrazia i presenti annunciando il primo brano, la sua prima composizione che risale all’età di 17 anni, “Japan” dal primo album “13 Dita” ed è così che seduto al suo pianoforte a coda ed illuminato da un timido fascio di luce inizia ad accarezzare i tasti regalandoci dolci emozioni.
Il concerto continua con la movimentata “Sogno di Bach” che Allevi introduce con un tono spiritoso nell’immaginazione del grande compositore Johann Sebastian Bach in discoteca… e si scatena sui tasti. Segue “Il Nuotatore” brano dedicato alla forza calmante dell’acqua e “Scherzo n° 1” quest’ultimo tratto ancora dal primo album per arrivare alla splendida e malinconica “Luna” scritta guardando fuori dalla finestra in un momento di nostalgia per la lontananza dalla famiglia quando Allevi si trasferì dalla sua Ascoli Piceno nella grande Milano per inseguire il suo sogno… la Musica… da quella stessa finestra una mattina entrò un raggio di sole ad entusiasmare il compositore e così ci regala la gioiosa “Monolocale 7,30 a.m.”, il pubblico si gusta questa musica soave fino all’ultima nota prima di esplodere con gli applausi.
Arriva il momento di uno dei pezzi più suggestivi “Go With The Flow” (da pelle d’oca) nata dopo il suo primo concerto a New York per poi passare al ritmo veloce di “Qui Danza” specchio dell’infinito e poi tornare alla dolcezza delle note di “Notte ad Harlem” dedicata alle storie di sofferenza della gente di questo quartiere.
Allevi introduce il prossimo pezzo con un racconto singolare del suo rientro dalla Cina quando camminando su un marciapiede di Milano ebbe un attacco di panico e mentre lo portavano all’ospedale lui per combattere la paura si fece avvolgere da una dolce melodia… “Panic” . Segue “Downtown” dall’album “Joy” un ringraziamento all’affetto ricevuto nella grande New York dove il nostro Allevi è considerato uno dei più grandi esponenti della musica contemporanea italiana.
Si passa ad un brano più filosofico che racchiude il passaggio dall’eternità all’esistenza… al battito cardiaco… “L’Orologio degli Dei” pezzo di grande tecnica ricco di scale e passaggi veloci per non parlare degli incroci delle mani… mozzafiato.
E quando parte l’ormai famosa “Back to Life” il pubblico gioisce… ed è come tornare a vivere… tornare a respirare… fantastica!
A questo punto Allevi suona la sua “Jazzmatic” un pezzo automatico e circolare, e come dice lui, jazz non jazz dove tutte le note sono state scritte e niente è stato improvvisato, molto movimentato e al termine il pubblico esplode in un boato…
Il concerto si chiude con il romantico brano “Il Bacio” e a seguire “Piano Karate” che simboleggia il combattimento del musicista con il suo strumento ed il riconoscimento dei propri limiti.
A questo punto Allevi saluta, ringrazia ed esce di scena… per poi rientrare regalandoci due bis.
Che dire di questa serata davvero particolare, forse durata poco (meno di un’ora e mezza)…
E’ stato proprio come respirare musica pura… vivere emozioni senza tempo che solo uno strumento come il pianoforte regala! Grande Allevi!
Giovanni Allevi
Allevilive - Piano Solo 2009
Cremona - Teatro A. Ponchielli
1-Japan
2-Sogno di Bach
3-Il nuotatore
4-Scherzo n° 1
5-Luna
6-Monolocale 7,30 a.m.
7-Go with the flow
8-Qui danza
9-Notte ad Harlem
10-Panic
11-Downtown
12-L’orologio degli Dei
13-Back to Life
14-Jazzmatic
15-Il Bacio
16-Piano karate
BIS
17-Aria
18-Prendimi
Recensione a cura di Mariluce Spennato
Galleria foto a cura di Tommaso Penna
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